Disturbo da alimentazione incontrollata
Binge eating disorder
Il Binge Eating Disorder (in italiano disturbo da alimentazione incontrollata) è un disturbo del comportamento alimentare che solo di recente è stato descritto in modo chiaro ed esaustivo.
Si tratta di una patologia che spinge il soggetto a compiere grandi abbuffate, in modo veloce e vorace, finché non è completamente sazio.
Da una parte il soggetto avverte dolore allo stomaco legato all’eccessiva ingestione, dall’altra sperimenta vergogna, frustrazione e tristezza collegati all’abbuffata.

Le principali cause
Perché si possa parlare di Binge Eating Disorder occorre che coesistano un certo numero di comportamenti:
• le abbuffate compulsive devono avvenire almeno due volte alla settimana;
• devono verificarsi per un periodo di almeno sei mesi;
• in genere sono indipendenti dallo stimolo della fame;
• quasi sempre avvengono in solitudine;
• il soggetto non trova gratificazione, ma prova un senso di colpa;
• non esistono meccanismi di compensazione (come nella bulimia: vomito, lassativi, esagerato esercizio fisico).
Questo disturbo, oltre a generare stati psicologici negativi che possono arrivare fino alla depressione, è causa di marcato sovrappeso e grave obesità.
Capire le cause è molto importante perché a seconda della causa si può scegliere il terapeuta adatto. Dal punto di vista psicologico il soggetto affetto da Binge Eating Disorder avrebbe una scarsa autostima di sé e l’abbuffata non sarebbe che il modo per riempire il proprio vuoto interiore.
Sicuramente sono cause plausibili, ma non del tutto provate. A mio avviso le cause del Binge Eating Disorder possono essere meglio capite se si esaminano gli attuali risultati nella cura della malattia.
Infatti, come è spiegato più avanti, una delle strade più promettenti è quella dell’impiego degli inibitori della ricaptazione della serotonina; storditi dagli effetti metabolici del cibo (frutto dell’azione di insulina e glucagone), ci si è ultimamente dimenticati degli aspetti psichici.
L’assunzione di cibi appetibili (in particolare carboidrati: classico l’esempio della Nutella) favorisce la produzione di serotonina: il cibo diventa cioè un antidepressivo naturale.
Logico pensare che in alcuni soggetti possa scattare un meccanismo di compensazione: la serotonina prodotta dà benessere e ciò ci spinge ad assumere altro cibo, finché il meccanismo si blocca e il soggetto, realizzando la sua situazione, ricade nel senso di colpa.
Frequently Asked Questions
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In quali ambiti opera il nutrizionista?
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Quanto tempo dura un trattamento nutrizionale?
Un percorso nutrizionale dipende dalla situazione iniziale e dalla necessità o dagli obiettivi prefissati, nonché dalle condizioni fisiologiche che si presentano. Quindi un percorso è soggettivo e viene definito alla prima visita e poi corretto e aggiornato ai controlli successivi. Per poter raggiungere prima gli obiettivi è necessario aderire in modo pieno e corretto al piano alimentare e rispettare la cadenza dei controlli volti ad aggiornare la situazione ed eventualmente ad apportare gli aggiustamenti necessari.
IL RISCHIO DI SPOSTARE GLI APPUNTAMENTI E' DI PEGGIORARE LA SITUAZIONE E DI RIDURRE LA MOTIVAZIONE?
Al termine del primo periodo necessario per raggiungere gli obiettivi di dimagrimento o per raggiungere gli obiettivi prefissati è importante e consiglio caldamente un controllo da effettuarsi ogni 3-4 mesi per seguire correttamente il piano di mantenimento, che ha lo scopo di correggere eventuali errori alimentari e consentirti di proseguire in modo autonomo un sano stile di vita.
Le diete elaborate sono personalizzate?
I piani alimentari che preparo sono personalizzati e sono impostate per rispettare le esigenze ed lo stile di vita dei clienti, nel rispetto delle necessità del piano dietetico.
Quanto tempo dura la visita?
Per la prima visita è necessaria circa un’ora, per i controlli successivi cira 30 minuti. Chiedo di rispettare i tempi degli appuntamenti per garantire a tutti di essere seguiti nel modo migliore.
Prepara diete anche per bambini?
Per i bambini sino ai 7 anni consiglio di rivolgersi anche ad un pediatra di fiducia, con cui collaboro per definire una sana alimentazione. Per i bambini è bene correggere la qualità alimentare attraverso consigli alimentari senza una vera dieta, impegnativa da seguire. In caso ci fosse il bisogno di un calo ponderale per condizioni patologiche, è possibile l’elaborazione di un piano dietetico specifico.
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