Disturbi del comportamento alimentare

Cosa sono i D.C.A.?

disturbi del comportamento alimentare sono patologie caratterizzate da una alterazione del rapporto che una persona ha con il cibo e il proprio corpo. Colpiscono prevalentemente gli adolescenti, in particolare di sesso femminile, e sono caratterizzati dalla presenza di comportamenti patologici finalizzati alla perdita di peso, da anomale attitudini nei confronti del peso e delle forme corporee e, da severe complicanze fisiche e psichiche.

Disturbi del comportamento alimentare

Quando si manifestano i D.C.A.?

disturbi del comportamento alimentare si manifestano più comunemente nell’adolescenza o nella prima età adulta, sebbene i semi siano gettati molto prima a livello biologico, familiare e sociale.

Anche se è impossibile modificare la base genetica di qualcuno o trattenere l’enfasi distorta della società sull’apparenza, peso e forma, potrebbe essere di aiuto incoraggiare le persone giovani a valutare in modo critico i messaggi inviati dalla pubblicità e dai media e a sviluppare dei propri valori non competitivi di successo personale in alcune aree della vita.

Riconoscere i segni del DCA

Riconoscere i segni

disturbi del comportamento alimentare (dca) hanno il loro esordio principalmente nell’età adolescenziale e un target nella maggior parte femminile, anche se non sono esclusi casi di pazienti maschi.

La paura di ingrassare resta l’elemento comune e principale nelle diverse forme di patologia alimentare. I DCA possono essere connotati dalla presenza o meno di condotte restrittive come il digiuno totale o parziale e/o di condotte evacuative come il vomito autoindotto o l’uso inappropriato di lassativi, diuretici e/o condotte compensative come l’iperattività fisica.

Caratteristiche e fattori di rischio

Una persona risulta maggiormente predisposta a sviluppare un disturbo dell’alimentazione se:

  1. è poco assertiva
  2. ha poca autostima
  3. ha poche capacità sociali
  4. ha la tendenza ad evitare problemi difficili e/o situazioni interpersonali
  5. ha una tendenza al perfezionismo
  6. è cresciuta in un ambiente in cui cibo e alimentazione, peso e forma corporea hanno assunto un significato sproporzionato
  7. è cresciuta in un ambiente familiare iperprottettivo e controllante, dove l’indipendenza non è stata incoraggiata.

Ciascuna di queste caratteristiche è mantenuta ed espressa da idee disfunzionali riguardanti il significato personale attribuito al peso e alle forme corporee e da contingenze rinforzanti associate alla dieta e al digiuno.

E’ importante sapere che, prima viene posta una diagnosi maggiori sono le possibilità di guarigione.

Esistono alcuni “segnali” tipici, che devono stimolare la nostra attenzione, per poter capire in tempo se un parente o un amica/o corre il rischio di sviluppare disturbi della condotta alimentare.

Gli indicatori del D.C.A.

Indicatori fisici

  • Variazione importanti del peso corporeoVertigini o svenimenti
  • Indebolimento
  • Perdita di capelli
  • Irregolarità nel ciclo mestruale e/o amenorrea
  • Anomalie nella termoregolazione
  • Irregolarità nel sonno
  • Pelle secca, pallida o di colorito giallognolo
  • Mal di gola, problemi dentali e gastrointestinali
  • Ghiandole parotidee ingrossate

Indicatori emotivi

  • Ansia Depressione
  • Apatia
  • Disforia
  • Irritabilità ed aggressività·
  • Apprezzamento o meno di sé determinato dal peso
  • Estrema sensibilità al giudizio altrui
  • Percezione irrealistica della forma del proprio corpo
  • Eccessiva e costante preoccupazione per peso, forma fisica e cibo
  • Aspettative positive irrealistiche rispetto a sé e alla propria vita se magra

Indicatori comportamentali

  • La perdita di peso raggiunta tramite la riduzione della quantità/qualità di cibo assunta e/o le abbuffate compulsive e l’uso di metodi inappropriati per prevenire il conseguente aumento di peso (vomito, lassativi, eccessiva attività fisica, digiuno, ecc.)
  • Uso frequente della bilancia
  • Rifiuto di mangiare in compagnia o mangiare di nascosto
  • Parlare eccessivamente di peso, cibo, calorie, ecc.
  • Negare problemi col cibo e porsi in maniera aggressiva/difensiva qualora se ne parli
  • Passare da una dieta all’altra·
  • ·Raccogliere più informazioni possibili sull’alimentazione e sul cibo
  • Attuare comportamenti ritualistici rispetto al cibo, come tagliuzzare e rigirare il cibo sul piatto, masticare un certo numero di volte, sputare, ecc.
  • Attività fisica eccessiva ed inappropriata allo scopo di perdere peso

Indicatori di personalità

  • Scarsa stima di sé: spesso sono presenti senso di inadeguatezza, insicurezza, indecisione, svalutazione, incapacità
  • Continua ricerca di conferme e approvazioni, cui però segue una incredulità
  • Perfezionismo: comune la presenza di obiettivi impegnativi, a volte non realistici e che di conseguenza portano a continui fallimenti. Di qui il coinvolgimento e l’abbassamento dell’autostima
  • Pensiero del tutto o nulla: c’è la propensione a vedere le cose come buone o cattive, bianche o nere. O ci si sente controllati o non lo si è affatto e i cibi sono divisi tra innocui e pericolosi. Questo tipo di pensiero è legato strettamente al perfezionismo e di conseguenza ha un’influenza rilevante anche sul concetto di autostima.

Quali sono i disturbi del comportamento alimentare?

Sono di 4 tipi

Anoressia

L’anoressia è il rifiuto a mantenere il proprio peso al di sopra o al livello minimo di normalità in rapporto all’età ed alla statura.

Questo rifiuto è accompagnato da una grande paura di “diventare grassi” anche quando si è sottopeso, da disturbi del modo di vivere la taglia e le forme corporee e da amenorrea (assenza di tre cicli consecutivi) nelle donne che sono le più colpite.

Anoressia vettoriale

Bulimia nervosa

Le ragazze bulimiche sono per la maggior parte adolescenti. Le abbuffate iniziano in genere durante o dopo  un periodo di restrizioni dietetiche, anche se molteplici eventi stressanti possono precipitare l’esordio del sintomo.

È frequente che uno stesso paziente entri ed esca tra varie categorie diagnostiche. Una persona anoressica può diventare bulimica (più della metà).

La maggior parte dei casi di bulimia nervosa ha sofferto in precedenza di un disturbo anoressico, conclamato o, più spesso, parziale, breve, passato inosservato (‘criptico’).

Bulimia nervosa

Sindrome da alimentazione notturna (Night eating syndrome)

La sindrome da alimentazione notturna consiste nella compulsione a mangiare notevoli quantità di cibo, che generalmente si configurano come vere e proprie abbuffate, durante le ore notturne. 

Il circolo vizioso che si instaura va inquadrato alla luce della compresenza di tre aspetti patologici che finiscono per autoalimentarsi reciprocamente: la patologia alimentare, una disturbo del sonno e un disturbo dell’umore, che incide notevolmente sulla condizione di insonnia.

Sindrome da alimentazione notturna

Sindrome da alimentazione incontrollata (Binge eating disorder)

Il Binge Eating Disorder (in italiano disturbo da alimentazione incontrollata) è un disturbo del comportamento alimentare che solo di recente è stato descritto in modo chiaro ed esaustivo.

Si tratta di una patologia che spinge il soggetto a compiere grandi abbuffate, in modo veloce e vorace, finché non è completamente sazio.

Da una parte il soggetto avverte dolore allo stomaco legato all’eccessiva ingestione, dall’altra sperimenta vergogna, frustrazione e tristezza collegati all’abbuffata.

Binge eating disorder

Frequently Asked Questions

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In quali ambiti opera il nutrizionista?

Il Nutrizionista prepara piani alimentari per la perdita di peso, per l’incremento ponderale, per adulti e minorenni, per sportivi e sportive, donne in allattamento, gravidanza, in premenopausa e menopausa, per vegetariani e vegani per situazioni patologiche quali obesità, sindrome metabolica ed altri

Quanto tempo dura un trattamento nutrizionale?

Un percorso nutrizionale dipende dalla situazione iniziale e dalla necessità o dagli obiettivi prefissati, nonché dalle condizioni fisiologiche che si presentano. Quindi un percorso è soggettivo e viene definito alla prima visita e poi corretto e aggiornato ai controlli successivi. Per poter raggiungere prima gli obiettivi è necessario aderire in modo pieno e corretto al piano alimentare e rispettare la cadenza dei controlli volti ad aggiornare la situazione ed eventualmente ad apportare gli aggiustamenti necessari.

IL RISCHIO DI SPOSTARE GLI APPUNTAMENTI E' DI PEGGIORARE LA SITUAZIONE E DI RIDURRE LA MOTIVAZIONE?

Al termine del primo periodo necessario per raggiungere gli obiettivi di dimagrimento  o per raggiungere gli obiettivi prefissati è importante e consiglio caldamente un controllo da effettuarsi ogni 3-4 mesi per seguire correttamente il piano di mantenimento, che ha lo scopo di correggere eventuali errori alimentari e consentirti di proseguire in modo autonomo un sano stile di vita.

Le diete elaborate sono personalizzate?

I piani alimentari che preparo sono personalizzati e sono impostate per rispettare le esigenze ed lo stile di vita dei clienti, nel rispetto delle necessità del piano dietetico.

Quanto tempo dura la visita?

Per la prima visita è necessaria circa un’ora, per i controlli successivi cira 30 minuti. Chiedo di rispettare i tempi degli appuntamenti per garantire a tutti di essere seguiti nel modo migliore.

Prepara diete anche per bambini?

Per i bambini sino ai 7 anni consiglio di rivolgersi anche ad un pediatra di fiducia, con cui collaboro per definire una sana alimentazione. Per i bambini è bene correggere la qualità alimentare attraverso consigli alimentari senza una vera dieta, impegnativa da seguire. In caso ci fosse il bisogno di un calo ponderale per condizioni patologiche, è possibile l’elaborazione di un piano dietetico specifico.

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