COME SI MANIFESTA L’ANORESSIA?

L’anoressia è il rifiuto a mantenere il proprio peso al di sopra o al livello minimo di normalità in rapporto all’età ed alla statura.

Questo rifiuto è accompagnato da una grande paura di “diventare grassi” anche quando si è sottopeso, da disturbi del modo di vivere la taglia e le forme corporee e da amenorrea (assenza di tre cicli consecutivi) nelle donne che sono le più colpite.

La persona che soffre di anoressia ha la tendenza a pesarsi di continuo cosi’ come di continuo osserva allo specchio quelle parti che essa considera essere troppo grasse.

In generale, i disturbi alimentari colpiscono piu’ le donne (soprattutto per anoressia e bulimia) e l’esordio è piu’ frequente nell’adolescenza.

“L’età si sta abbassando, già con l’ingresso nella scuola media ci si sente donne, ci si trucca, si utilizzano i cellulari come vetrina e c’è il desiderio di essere belle“, dice Annalisa Venditti, psicologa esperta dei disturbi del comportamento alimentare presso  il Gruppo INI (Istituto Neurotramautologico Italiano).

 “Ma il problema è aumentato anche negli uomini, sempre più attenti al fisico: la vigoressia, o anoressia reversa, è una forma di dismorfismo corporeo che porta la persona ad una continua ossessione per il tono muscolare, l’allenamento, la massa magra, una dieta ipocalorica e iperproteica, uno stile alimentare dannoso per ottenere un fisico pompato, a cui spesso si aggiunge l’uso di sostanze illegali per raggiungere tale obiettivo”.

ANORESSIA SINTOMI

I primi sintomi di anoressia sono riconducibili a un calo ponderale. Spesso l’esordio dell’anoressia nervosa è preceduto da una dieta per cui l’iniziale perdita di peso può essere vista, anche da parenti e famigliari, in termini non preoccupanti.

La “luna di miele” è però una fase transitoria che lascia poi il passo ad una ingravescenza dei sintomi sia fisici che psicologici. Nella fase della luna di mielerisulta difficile offrire cura e supporto in quanto, più che in altre fasi della malattia, chi è affetto da anoressia ha l’illusione che vada tutto bene e non è propenso a chiedere aiuto.

Col passare del tempo i sintomi dell’anoressia diventano sempre più invalidanti e iniziano ad abbracciare significativamente tutta la vita della paziente. Ad essere intaccata non è solamente la sfera psicologica personale, ma anche quella socio-relazionale e comportamentale.

I comportamenti alimentari patologici iniziano inoltre ad avere conseguenze importanti sul lato fisico, metabolico e nutrizionale.

Con l’aggravarsi del disturbo il controllo sull’alimentazione si fa più rigido, si riduce sempre più la quantità di calorie ingerita. Per mantenere il controllo su peso e forme del corpo le pazienti affette da anoressia, aumentano la durata e l’intensità dell’esercizio fisico giornaliero. Si parla di iperattività o esercizio fisico eccessivo e compulsivo.

 La paziente si sente quasi costretta ad occupare gran parte della sua giornata facendo movimento (come camminare quotidianamente per molti chilometri).

L’anoressia nervosa comprende 2 sottotipi di comportamento:

  • Il gruppo con restrizioni con rigido controllo alimentare;
  • Il gruppo con abbuffate/condotte di eliminazione con tendenza a non assumere cibo, interrotta da abbuffate seguite da vomito auto-provocato ed abuso di lassativi.
  • La terapia è basata sul cosiddetto approccio “cognitivo comportamentale” dei disturbi alimentari

Anoressia sintomi e manifestazione: possono essere diversi e si distinguono tra sintomi psicologici e sintomi fisici.

I SINTOMI PSICOLOGICI DELL’ANORESSIA

I principali sintomi psicologici, sia cognitivi che comportamentali, che si osservano nelle pazienti con anoressia nervosa sono:

  1. Paura di ingrassare
  2. Restrizione alimentare
  3. Esercizio fisico eccessivo e compulsivo
  4. Disturbi nella relazione con il proprio corpo
  5. Bassa autostima
  6. Pensiero rigido
  7. Deficit nel riconoscimento delle emozioni
  8. Deficit cognitivi

I SINTOMI FISICI DELL’ANORESSIA NERVOSA

I sintomi fisici dell’anoressia nervosa sono per lo più causati dal progressivo dimagramento fino a livelli estremi di emaciazione, che condizionano il funzionamento dell’organismo. Gli studi condotti, sul finire degli anni 50, da Ancel Keys sulla denutrizione hanno descritto in modo chiaro i sintomi della cosiddetta “sindrome da digiuno” che ritroviamo in pazienti con anoressia nervosa. Il deperimento organico, indotto dal dimagramento, determina infatti cambiamenti radicali nel funzionamento tanto del corpo che della mente, finendo per condizionare la possibilità di miglioramento e di guarigione.

LE CONSEGUENZE DELL’ANORESSIA NERVOSA

Succede così che il controllo diventa l’unico amico e al contempo il peggior nemico di chi soffre di anoressia nervosa.

Alcuni si sentono sovrappeso, altri ammettono di essere magri ma sono convinti che certe parti del corpo come l’addome, i glutei o le cosce, siano troppo grasse.

Puo’ accadere, purtroppo, che persone con anoressia nervosa possono utilizzare i farmaci in modo improprio per esempio manipolando un dosaggio al fine di ottenere perdita di peso e di evitarne l’aumento.

Riconosciuti i primi segnali bisognerebbe parlarne subito con il proprio medico o nel caso delle piu’ piccole, con il pediatra.