L’autunno, con i suoi colori caldi e l’aria frizzante, porta con sé uno dei profumi più amati nelle campagne e nelle città italiane: quello delle castagne arrostite sul fuoco. Ogni anno, tra ottobre e novembre, se ne raccolgono oltre 30.000 tonnellate solo in Italia, un dato che conferma quanto questo frutto sia ancora oggi un protagonista indiscusso della stagione.
Simbolo di tradizione, cucina povera e benessere naturale, le castagne sono un alimento prezioso: ricco di benefici nutrizionali, versatile in cucina e legato a riti e ricette popolari che attraversano generazioni. Dal castagnaccio toscano alle caldarroste piemontesi, ogni regione ha il suo modo di celebrarle.
👉 In questa guida esploreremo origine, varietà, valori nutrizionali, usi, curiosità e sagre legate alle castagne.
Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su uno dei frutti più amati dell’autunno.
Storia e cultura delle castagne
Origini storiche delle castagne nel mondo
Le castagne accompagnano la storia dell’uomo da migliaia di anni. Già conosciute nell’antica Grecia e nell’Impero Romano, venivano coltivate e consumate per le loro proprietà nutritive e la capacità di conservazione. In epoca medievale, le castagne rappresentavano una delle principali fonti di sostentamento nelle zone montane d’Europa, soprattutto dove la coltivazione del grano era difficile. In molte aree appenniniche italiane, il castagno era chiamato anche “albero del pane” perché i suoi frutti venivano macinati per ottenere la farina di castagne, base per numerose preparazioni. Oltre al loro valore storico e culturale, è interessante approfondire i benefici e le caratteristiche nutrizionali delle castagne, che le rendono ancora oggi un alimento apprezzato nelle diete autunnali.
Diffusosi nel tempo in tutta Europa, il castagno ha trovato in Italia un habitat ideale, in particolare in Toscana, Piemonte, Campania ed Emilia-Romagna, dove ancora oggi si conservano cultivar storiche e sistemi tradizionali di raccolta e trasformazione.
Rilevanza culturale
Le castagne non sono solo un alimento, ma un vero e proprio simbolo culturale. In molte regioni italiane si celebrano sagre dedicate a questo frutto, come la storica “Festa della Castagna” di Soriano nel Cimino (Lazio), la Sagra del Marrone di Marradi (Toscana) o quella di Cuneo (Piemonte), dove il marrone ha ottenuto il riconoscimento IGP.
Nella tradizione popolare, le castagne erano protagoniste delle tavole contadine, soprattutto nel periodo autunnale e invernale, e venivano cucinate in molti modi diversi: bollite, arrostite sul fuoco vivo, essiccate o ridotte in farina. L’uso delle castagne si lega profondamente anche alla ritualità stagionale, come le celebrazioni di fine raccolto o i falò del primo novembre.
Oggi, oltre al valore alimentare, questo frutto rappresenta un ponte tra memoria, natura e identità locale, e continua a essere protagonista in iniziative turistiche, percorsi enogastronomici e progetti di valorizzazione del paesaggio castanicolo italiano.
L’Italia è uno dei principali produttori europei di castagne. Secondo la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura), la produzione nazionale supera le 30.000 tonnellate annue, con regioni leader come Toscana, Campania e Piemonte.
(Fonte: FAOSTAT – Database ufficiale della FAO sulla produzione agricola globale)
https://www.fao.org/faostat/
Voci dal territorio: chi lavora con le castagne
“Per noi le castagne non sono solo un frutto, sono la memoria viva del bosco. Ogni ottobre, torno con mio padre nel castagneto che curiamo da tre generazioni.”
Marco Bianchi, coltivatore di Marradi (FI)
“Il castagnaccio è un piatto che preparo da quando ero bambino. Oggi lo servo con un tocco moderno: rosmarino croccante e crema di pecorino affumicato.”
Chef Luca Vassallo, ristorante “Radura”, Bologna
Queste testimonianze raccontano l’impatto concreto che le castagne hanno su economia locale, ristorazione e tradizione, rinnovando il legame tra territorio, famiglia e innovazione gastronomica.
Usi culinari delle castagne
Le castagne sono da secoli protagoniste delle cucine italiane, sia come ingrediente povero nelle ricette contadine, sia come elemento raffinato in preparazioni dolci e salate. Grazie alla loro versatilità, oggi trovano spazio in numerosi piatti tradizionali ma anche in rielaborazioni moderne, che ne esaltano gusto e proprietà nutrizionali. In questa sezione esploreremo i principali metodi di cottura, alcune ricette tipiche regionali e consigli pratici per conservarle e usarle al meglio.
Ricette tipiche: tradizione regionale nel piatto
Dalle caldarroste al castagnaccio, le castagne hanno sempre avuto un posto d’onore nella cucina regionale italiana. In Toscana, il castagnaccio – una torta rustica a base di farina di castagne, acqua, olio extravergine e rosmarino – è una delle ricette più rappresentative dell’autunno. In Piemonte, i marron glacé, realizzati con i marroni canditi in zucchero, sono una specialità raffinata esportata in tutto il mondo.
In Emilia e in parte della Liguria, si prepara la polenta di castagne, dolce e nutriente, mentre in Campania e Calabria le castagne vengono cotte nel latte o utilizzate come ripieno per i dolci natalizi. Spesso sono anche abbinate a carni arrosto, funghi, cavoli o zucca, creando contrasti di sapore equilibrati e intensi.
Metodi di cottura: come cuocere le castagne in modo perfetto
Cuocere le castagne richiede qualche accorgimento, ma i risultati ripagano sempre. Ecco i principali metodi:
- Cottura al forno: dopo averle lavate e incise, vanno infornate a 200°C per circa 30 minuti.
- Bollitura: si fanno bollire in acqua salata per circa 40 minuti. Le calorie delle castagne bollite sono leggermente inferiori rispetto a quelle arrostite.
- Pentola a pressione: accorcia i tempi e mantiene il gusto intenso. Bastano circa 20 minuti di cottura.
- Padella forata su fuoco vivo: il metodo più rustico e suggestivo, ideale per le caldarroste.
Se vuoi ottenere un risultato perfetto, puoi approfondire i diversi metodi e scoprire tutti i segreti per cuocere al meglio le castagne.
Un passaggio fondamentale è l’incisione: come tagliare le castagne correttamente permette una cottura uniforme e rende più semplice rimuovere la buccia.
Conservazione e utilizzo pratico
Le castagne fresche vanno consumate in breve tempo oppure conservate correttamente. È possibile:
- Surgelarle, dopo averle incise e sbollentate
- Essiccarle, trasformandole in castagne secche o in farina
- Riporle in frigorifero, in sacchetti forati, per qualche giorno
Le castagne surgelate mantengono gran parte del gusto e sono pratiche per ricette veloci. Possono essere cotte al vapore o in padella senza bisogno di scongelamento preventivo.
Benefici nutrizionali e salute
Le castagne non sono solo buone: sono anche un concentrato di sostanze preziose per l’organismo. Ricche di carboidrati complessi, fibre, vitamine e sali minerali, rappresentano una fonte energetica naturale e facilmente digeribile. In questa sezione analizziamo il loro profilo nutrizionale, vediamo a chi fanno bene, in quali diete sono indicate e quali attenzioni adottare in caso di patologie specifiche.
Profilo nutrizionale: energia, fibre e vitamine
Le castagne sono considerate un alimento ad alto valore energetico. Una porzione da 100 grammi apporta circa 170-190 kcal (in base al metodo di cottura), con differenze minime tra castagne fresche e bollite. Le calorie delle castagne bollite, ad esempio, si aggirano sui 120-140 kcal, mentre quelle arrostite possono superare le 180 kcal.
Ecco una sintesi dei valori nutrizionali delle castagne per 100 g (bollite):
- Carboidrati: 35 g
- Proteine: 2 g
- Grassi: 1,2 g
- Fibre: 5 g
- Potassio: 395 mg
- Vitamina C: 25 mg
- Vitamine B1, B2, B6 in quantità utili
- Zero glutine: adatte anche a chi soffre di celiachia
Benefici delle castagne per la salute
Grazie alla loro composizione, le castagne contribuiscono a:
- Fornire energia a lento rilascio: perfette per sportivi, studenti e persone attive
- Regolare la funzione intestinale: grazie all’alto contenuto di fibre
- Supportare il sistema immunitario e nervoso: per il mix di vitamine e minerali
- Ridurre il colesterolo: contengono acidi grassi insaturi e sono prive di colesterolo
- Favorire la sazietà: utili nei regimi ipocalorici o di controllo del peso
Castagne per sportivi, celiaci e diete equilibrate
Grazie alla loro energia a rilascio lento e all’elevata digeribilità, le castagne sono ideali per chi pratica sport. In particolare, sono consigliate prima di attività aerobiche o di endurance, come trekking o ciclismo, per la presenza di potassio e carboidrati complessi.
Inoltre, essendo naturalmente prive di glutine, rappresentano una valida alternativa per chi segue una dieta gluten-free, soprattutto nella forma di farina per pane, pasta e dolci.
Uno studio pubblicato sul Journal of Medicinal Food (2020) evidenzia che i polifenoli presenti nelle castagne svolgono un’azione antiossidante e protettiva per il cuore, supportando la salute cardiovascolare nei soggetti over 50.
Castagne in gravidanza, allattamento e patologie
Le castagne possono essere consumate in gravidanza e in allattamento, sempre all’interno di un’alimentazione equilibrata. Apportano acido folico, fibre e minerali essenziali, utili nella formazione del sistema nervoso fetale.
Tuttavia, è importante prestare attenzione in caso di:
- Diabete: le castagne hanno un indice glicemico medio e contengono zuccheri; possono essere consumate in piccole quantità
- Problemi digestivi o colite: la presenza di fibre potrebbe creare fastidi in soggetti sensibili
- Intolleranze o allergie rare: sebbene siano poco comuni, vanno segnalate
- Problemi renali: l’alto contenuto di potassio potrebbe essere un limite per chi segue diete ipocaliemiche
Controindicazioni delle castagne
Le castagne, pur essendo un alimento sano, possono causare effetti collaterali se consumate in eccesso. Le controindicazioni più comuni riguardano:
- Gonfiore addominale o flatulenza
- Difficoltà di digestione se crude o poco cotte
- Innalzamento della glicemia nei soggetti diabetici
- Reazioni in soggetti allergici
Chi desidera approfondire quali sono le principali controindicazioni legate al consumo di castagne, può consultare una guida completa che chiarisce i possibili rischi e come evitarli.
Per la maggior parte delle persone, però, restano un alimento nutriente e sicuro, se integrato con equilibrio nella dieta quotidiana.
Secondo il CREA – Alimenti e Nutrizione, 100 grammi di castagne bollite forniscono circa 130 kcal, con un contenuto medio di 35 g di carboidrati, 5 g di fibre, 1,2 g di grassi e 2 g di proteine.
(Fonte: CREA – Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione. “Banca dati di composizione degli alimenti per studi epidemiologici in Italia.”)
https://www.alimentinutrizione.it/tabelle-nutrizionali/
Rischi, allergie e contaminazioni: cosa sapere
Sebbene generalmente sicure, le castagne possono causare problemi in alcuni soggetti:
- Allergie crociate: chi è allergico a lattice o nocciole potrebbe manifestare reazioni alle castagne.
- Contaminazione da micotossine: in castagne conservate male o umide si possono sviluppare muffe pericolose, come l’aflatossina B1.
- Diabete e diete ipoglicemiche: da consumare con moderazione e sotto controllo medico, per via dell’impatto glicemico. Chi soffre di diabete dovrebbe informarsi su come le castagne influiscono sui livelli di zucchero nel sangue, per valutarne il consumo all’interno di un’alimentazione controllata.
Uno studio dell’EFSA (2021) ha rilevato che il rischio da micotossine in castagne italiane è molto basso grazie ai metodi di essiccazione e controllo della filiera, ma è comunque consigliato non consumare castagne con odore alterato o buccia danneggiata.
Coltivazione e varietà delle castagne
Conoscere come nascono le castagne aiuta a comprenderne meglio il valore, la stagionalità e le caratteristiche organolettiche. In questa sezione esploreremo il mondo della coltivazione del castagno, le sue esigenze ambientali, i metodi di raccolta e le principali varietà di castagne e marroni presenti in Italia, molte delle quali riconosciute con marchi DOP o IGP.
Coltivazione del castagno: ambiente, tecniche e raccolta
Il castagno europeo (Castanea sativa) è un albero rustico che cresce tra i 300 e i 1000 metri di altitudine, in aree montane e collinari dal clima mite e suolo acido. In Italia trova le sue zone d’elezione in Toscana, Piemonte, Campania, Calabria, Emilia-Romagna e Lazio.
La castanicoltura tradizionale prevede:
- Impianti a basso impatto ambientale: il castagneto da frutto è un sistema agroforestale naturale
- Raccolta manuale o con reti e basti: i frutti cadono spontaneamente a maturazione
- Essiccazione lenta in metati o carboni: tecnica antica per produrre castagne secche
- Potatura e pulizia del soprassuolo: fondamentali per la qualità e la resa
Il periodo di raccolta varia tra ottobre e novembre, a seconda della varietà e della zona climatica. La raccolta avviene con metodi sia manuali sia meccanici e richiede attenzione per evitare danni al frutto.
Varietà di castagne e marroni: differenze e peculiarità
Spesso usati come sinonimi, castagne e marroni presentano differenze precise:
Caratteristica | Castagna | Marrone |
---|---|---|
Dimensione | Più piccola | Più grande |
Forma | Irregolare, schiacciata | Ovale, tondeggiante |
Buccia interna | Aderente | Si stacca facilmente |
Sapore | Più rustico, meno dolce | Più dolce e aromatico |
Uso | Domestico | Industria dolciaria (marron glacé) |
Tra le varietà più rinomate in Italia troviamo:
- Marrone di Marradi (IGP) – Toscana
- Marrone di Cuneo (IGP) – Piemonte
- Castagna di Montella (IGP) – Campania
- Marrone del Mugello (IGP) – Toscana
- Castagna Rossa del Casentino – Toscana
- Castagna di Vallerano (DOP) – Lazio
- Castagna di Roccamonfina – Campania
Molte di queste varietà vengono celebrate in occasione di fiere e sagre locali, diventando simbolo dell’identità territoriale e strumenti di valorizzazione del paesaggio rurale italiano.
Tendenze attuali nella coltivazione sostenibile del castagno
Negli ultimi anni, la castanicoltura italiana ha conosciuto un rinnovato interesse grazie all’adozione di pratiche sostenibili e tecnologie innovative. In molte aree montane della Toscana, ad esempio, sono stati avviati progetti di coltivazione biologica certificata, con la selezione di varietà resistenti al cinipide galligeno, un parassita che ha colpito duramente i castagneti italiani tra il 2010 e il 2015.
Secondo uno studio condotto dall’Università di Firenze (2023), l’adozione di tecniche di gestione del soprassuolo, potature cicliche e trattamenti naturali ha portato a un aumento del 25% nella resa delle piante sane, migliorando anche la qualità dei frutti.
In parallelo, cresce l’interesse per nuovi derivati delle castagne, come snack energetici, farine micronizzate gluten-free e packaging compostabili a base di buccia di castagna, testati da startup agricole italiane e francesi.
Castagne italiane vs internazionali: cosa le rende uniche?
Mentre in Italia le varietà di castagna sono fortemente legate al territorio (Marrone di Cuneo, di Marradi, di Vallerano), altri Paesi come Francia, Turchia e Cina si distinguono per la produzione su larga scala, con varietà meno aromatiche ma più adatte alla trasformazione industriale.
Un confronto interessante riguarda il Marron d’Ardèche (Francia), simile al marrone toscano ma con un contenuto zuccherino leggermente superiore. In Asia, invece, si coltivano varietà molto grandi, usate soprattutto per l’essiccazione e la produzione di farina.
La castagna italiana si distingue per intensità aromatica, equilibrio dolce-amaro e utilizzo gastronomico, rendendola un prodotto di nicchia molto apprezzato all’estero.
Educazione alimentare per bambini nelle scuole
Educare i bambini alla sana alimentazione fin dai primi anni è fondamentale per costruire abitudini che dureranno tutta la vita. A scuola, uno dei modi più efficaci per avvicinarli alla nutrizione è attraverso laboratori didattici legati ai prodotti stagionali. In autunno, ad esempio, si possono proporre attività pratiche che coinvolgono frutti come mele, noci e castagne, accompagnando il tutto con spiegazioni semplici ma scientificamente corrette.
Durante questi incontri, può essere interessante far conoscere ai bambini i diversi tipi di castagne, mostrando le differenze tra le varietà più comuni e spiegando da dove provengono. In questo modo, si stimola la curiosità, si favorisce la consapevolezza alimentare e si introduce il concetto di biodiversità nel piatto. Inoltre, molti bambini ignorano il fatto che le castagne non siano frutti secchi come noci o mandorle, ma dei veri e propri carboidrati complessi.
Includere le castagne nella dieta dei più piccoli può essere una strategia utile per diversificare le fonti energetiche e proporre merende alternative, soprattutto in caso di intolleranze o esigenze particolari. Schiacciate con un cucchiaino di miele, sotto forma di crema oppure tostate, rappresentano uno snack gustoso e naturale. L’importante è rispettare porzioni equilibrate e inserire il tutto in un contesto educativo coerente, che aiuti i bambini a comprendere il legame tra cibo, stagionalità e salute.
Eventi e sagre delle castagne
La raccolta delle castagne non è solo un momento agricolo, ma anche un rito sociale e culturale che si celebra in numerose località italiane. Le sagre dedicate alle castagne sono eventi profondamente radicati nella tradizione locale: rappresentano occasioni per valorizzare il territorio, promuovere le varietà autoctone e far rivivere usanze secolari legate al raccolto autunnale. In questa sezione, scopriamo i principali appuntamenti da non perdere.
Le feste della castagna più celebri in Italia
Ogni autunno, centinaia di borghi italiani organizzano sagre, fiere e castagnate che attirano visitatori da tutto il Paese. Tra le più note:
- Festa della Castagna di Soriano nel Cimino (Lazio): una delle più antiche d’Italia, ricca di rievocazioni storiche, mercatini e degustazioni.
- Sagra del Marrone di Marradi (Toscana): si tiene in ottobre e celebra una delle varietà IGP più pregiate del territorio.
- Fiera Nazionale del Marrone di Cuneo (Piemonte): evento di rilevanza nazionale con produttori, showcooking e laboratori.
- Sagra della Castagna di Montella (Campania): celebra la castagna IGP locale, simbolo della cultura contadina irpina.
- Festa della Castagna di Castel del Rio (Emilia-Romagna): appuntamento che valorizza la filiera corta e le tecniche di trasformazione artigianale.
Oltre al valore gastronomico, queste manifestazioni rappresentano un’occasione per riscoprire antichi mestieri, artigianato locale, musiche tradizionali e il legame profondo tra castagneti e comunità rurali.
Castagnate e turismo rurale
Sempre più comuni stanno puntando sulla valorizzazione turistica del paesaggio castanicolo, offrendo percorsi naturalistici tra i castagneti, degustazioni guidate e laboratori di cucina. Le castagnate all’aperto, spesso organizzate nei fine settimana di ottobre, permettono di assaporare castagne appena arrostite accompagnate da vino novello, in un’atmosfera conviviale e autentica.
Questo tipo di turismo esperienziale è in forte crescita e contribuisce alla tutela delle tradizioni locali, promuovendo modelli di sviluppo sostenibile nelle aree montane e interne.
Storie di sagre e tradizioni vissute
Ogni autunno, migliaia di visitatori salgono nei borghi dell’Appennino per partecipare a eventi come la Sagra della Castagna di Soriano, dove profumo di caldarroste, tamburi storici e sfilate in costume trasformano il centro storico in un teatro all’aria aperta.
“Vengo qui da vent’anni. Non è solo per le castagne: è l’atmosfera, i racconti degli anziani, i bambini con le mani nere di cenere… è sentirsi parte di una comunità.”
Giulia A., turista da Bologna
Questi momenti sono un’occasione per trasmettere cultura, sapori e memoria collettiva, valorizzando un frutto che è anche esperienza condivisa.
Domande frequenti sulle castagne (FAQ)
Le castagne suscitano molte curiosità, soprattutto durante la stagione autunnale. In questa sezione rispondiamo alle domande più comuni, offrendo informazioni chiare, verificate e utili per chi vuole conoscere meglio questo frutto tradizionale e versatile.
Che benefici hanno le castagne?
Le castagne sono un alimento ricco di proprietà nutrizionali che le rendono ideali per chi segue una dieta naturale e bilanciata. Sono una fonte di energia a lento rilascio grazie ai carboidrati complessi, e apportano fibre che favoriscono la regolarità intestinale. Contengono anche vitamina C, potassio, magnesio e vitamine del gruppo B, utili per il benessere del sistema nervoso.
Inoltre, sono naturalmente prive di glutine, quindi indicate per i celiaci. Secondo la nutrizionista Dott.ssa Maria Luisa Zanghì, le castagne possono essere inserite in un piano alimentare personalizzato per sostenere l’attività fisica e mentale in modo naturale.
Le castagne sono frutta o verdura?
Le castagne sono classificate come frutta, più precisamente frutta secca amidacea. A differenza della frutta secca oleosa (come noci e mandorle), sono ricche di amido e povere di grassi, il che le rende un alimento unico nel loro genere. Dal punto di vista nutrizionale, si avvicinano ai cereali, per contenuto calorico e carboidrati.
Quante castagne si possono mangiare al giorno?
La porzione consigliata varia in base all’età, al livello di attività fisica e alle esigenze nutrizionali. In linea generale, 5-7 castagne cotte (circa 80-100 g) equivalgono a una porzione di carboidrati simile a una fetta di pane. Per chi segue una dieta controllata, è bene considerare anche le calorie delle castagne, che oscillano tra 120 e 180 kcal per 100 g in base alla cottura. Un nutrizionista potrà indicare la quantità ideale in base agli obiettivi personali.
Le castagne fanno ingrassare?
Se consumate con moderazione e inserite in un contesto alimentare bilanciato, le castagne non fanno ingrassare. Anzi, la presenza di fibre e l’indice glicemico moderato aiutano a controllare l’appetito e a evitare picchi glicemici. Tuttavia, è importante non eccedere, soprattutto per chi ha uno stile di vita sedentario o soffre di patologie metaboliche.
Le castagne fanno bene a chi ha il colesterolo?
Sì. Le castagne sono povere di grassi saturi e non contengono colesterolo. Contengono invece grassi buoni e fibre solubili, che contribuiscono al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue. Sono quindi un alimento consigliato per chi segue una dieta cardioprotettiva.
Le castagne sono adatte ai diabetici?
Le castagne hanno un contenuto zuccherino medio, con un indice glicemico compreso tra 50 e 60. Questo significa che possono essere consumate da chi ha il diabete in quantità controllata e preferibilmente abbinate a fibre o proteine. È consigliabile consultare un medico o nutrizionista per valutarne l’inserimento nella dieta.
Come riconoscere castagne fresche di qualità?
Le castagne fresche si riconoscono da:
- Guscio liscio, lucido e senza fori
- Peso pieno: se sono leggere, potrebbero essere secche o vuote
- Colore omogeneo e senza macchie
- Buona resistenza al tatto, senza ammaccature
Per conservarle al meglio, si possono riporre in frigo in sacchetti forati o congelare dopo una leggera sbollentatura.
📦 Box informativo – Lo sapevi che…?
Lo sapevi che…? Curiosità e leggende sulle castagne
- 🟤 Il castagno veniva chiamato “albero del pane” perché le sue castagne, essiccate e macinate, sostituivano il grano nelle zone montane.
- 🟤 In alcune zone della Toscana e dell’Appennino, si racconta che il diavolo odiasse le castagne perché, secondo la leggenda, il loro riccio spinato lo punzecchiava ogni volta che cercava di prenderle.
- 🟤 Le castagne del Casentino erano considerate talmente preziose nel Medioevo che venivano usate come moneta di scambio nei mercati locali.
- 🟤 In tempi antichi, le foglie del castagno venivano utilizzate come rimedio naturale contro la tosse e per rivestire i letti, grazie al loro potere repellente per gli insetti.
Conclusione
Le castagne sono molto più di un semplice frutto autunnale: sono un simbolo di cultura, tradizione e benessere. Dalle antiche civiltà fino alle tavole moderne, hanno saputo mantenere il loro ruolo di alimento prezioso e versatile. Ricche di nutrienti, adatte a diverse diete e protagoniste di ricette sia rustiche che raffinate, le castagne raccontano una storia fatta di boschi, comunità e memoria.
Scoprire le castagne significa riscoprire un patrimonio alimentare autentico, sostenibile e profondamente legato al territorio.
Prova a inserirle nella tua cucina questo autunno, oppure partecipa a una sagra locale per vivere appieno l’esperienza che questo frutto sa offrire, tra gusto, tradizione e natura.